Come contestare una multa

Tutti gli automobilisti prima o poi si trovano a dover fare i conti con un verbale per violazione del codice della strada, soprattutto negli ultima anni in cui il ricorso alle multe è spesso uno degli strumenti favoriti delle amministrazioni per far quadrare i bilanci. Tuttavia non sempre tali multe sono giuste o comunque non sempre sono elevate nel rispetto delle norme previste dal codice della strada.

In questo articolo scopriremo come contestare una multa ingiusta e quali sono le principali regole da seguire.

Nel nostro ordinamento esistono due modi per contestare i verbali per violazione al codice della strada: il ricorso al Prefetto ed il ricorso al Giudice di Pace. Vediamo meglio quali sono le regole da seguire per contestare una multa con uno di questi due strumenti.

Contestare una multa con il ricorso al Prefetto

Il ricorso al Prefetto è sicuramente lo strumento per semplice per fare ricorso contro una multa, infatti non richiede particolari formalità.

Inoltre non prevede costi oltre a quello relativo alla raccomandata per il suo invio, costo che può essere evitato inviando il ricorso mediante posta elettronica certificata (PEC), in questo caso si dovrà allegare il ricorso sottoscritto con firma digitale oppure la copia del ricorso, acquisita mediante scanner, recante la firma autografa del ricorrente.

Il ricorso al Prefetto presenta un ulteriore vantaggio, infatti in caso di mancata risposta entro i termini di legge (180 giorni se il ricorso è inviato tramite l’organo che ha emesso il verbale e 210 giorni se il ricorso è stato inviato direttamente al Prefetto) il ricorso si intende automaticamente accolto.

Il termine per la proposizione del ricorso è di 60 giorni dalla data di notifica del verbale, data che decorre:

  • In caso di contestazione immediata dallo stesso giorno in cui l’automobilista è stato fermato dalla polizia, dai carabinieri o dagli agenti di polizia locale
  • In caso di contestazione differita il termine decorre dalla data di notifica del verbale che deve avvenire entro 90 giorni dalla violazione, se la notifica avviene oltre questo termine il verbale può essere impugnato per tale motivo.

Il ricorso al Giudice di Pace contro la multa

Il ricorso al Giudice di Pace può essere presentato entro 30 giorni dalla notifica del verbale, tale modalità di ricorso richiede il rispetto di alcune formalità, poiché a differenza del ricorso al Prefetto è un procedimento che si svolge davanti ad un giudice.

Questo determina anche un ulteriore conseguenza, infatti in caso di ricorso al GdP il ricorrente potrà stare in giudizio da solo, senza l’assistenza di un avvocato, solo per verbali il cui importo non supera i 1.100€.

Pertanto se il verbale ha un importo superiore a quello indicato è necessaria l’assistenza tecnica da parte di un legale.

Inoltre per la presentazione del ricorso è necessario il pagamento del contributo unificato di 43€, per verbali il cui importo è inferiore a 1.100 euro, ed è anche necessaria la presenza del ricorrente alla prima udienza.

Qualora si decida di optare per il ricorso al Giudice di Pace la scelta migliore potrebbe essere quella di affidarsi a degli specialisti del settore i quali possono vantare una conoscenza approfondita delle problematiche relative particolare materia che è in costante aggiornamento.